Volley Femminile Polistena:La bellissima Intervista alle sorelle Valentina ed Elisa D’Elia:”I numeri di maglia non sono un caso”.

 

 

Proseguiamo il nostro cammino con le interviste alle protagoniste della Volley questa volta ci spostiamo a Polistena (RC) dove troviamo due bellissime ragazze, sorelle, quasi simili in molto anche nella Volley lo Sport che praticano. La 5 e la 7 in campo,la palleggiatrice e la libero,  Valentina ed Elisa ma andiamo a vedere come hanno reagito o meglio come hanno risposto alle nostre domande.

Iniziamo dalla numero 7, iniziamo dalla più giovane delle due iniziamo dal “libero”  Elisa D’Elia

Elisa Presentati e parla di te ai nostri lettori.

“Sono Elisa D’Elia, ho 18 anni ed abito a Polistena. Sono all’ultimo anno di liceo, amo stare con gli amici e la pallavolo non è tanto una passione ma un’espressione.”

 

Com’è nata questa passione per la Pallavolo?

“La passione per questo sport è nata così, per caso. Prima ancora di cominciare a giocare frequentavo una scuola di danza, mi piaceva già la pallavolo poiché seguivo sempre mia sorella, poi per diversi motivi ho dovuto lasciare la danza e così per “scherzo” ho cominciato a giocare.”

 

Chi delle due è la più grande?

” La più grande è Valentina, ha 24 anni.”

 

Avete mai pensato di giocare separate o meglio in due squadre diverse?

“Qualche volta sì personalmente, ma è strano da pensare visto che giochiamo ormai da 5 anni insieme ”

 

I numeri di maglia stanno a significare qualcosa?

“Assolutamente sì, messi insieme compongono il numero preferito di nostro padre, più che un numero la sua macchina preferita l’Alfa 75, ma per quanto riguarda me, la scelta non è stata fatta di proposito.”

 

Quali sono stati i vostri momenti felici e i vostri momenti più difficili?

“I momenti più brutti e quelli più belli corrispondono più o meno allo stesso periodo, per fortuna i peggiori sono stati accompagnati dalla vittoria della Coppa Calabria dello scorso anno.”

Parlateci un po di questo campionato trascorso. Un breve commento.

“Un campionato del tutto fuori dalle aspettative. Non ci consideravano nemmeno come una squadra competitiva, invece lavorando e allenandoci ogni giorno eravamo a un passo dalla promozione in B2, quindi, tutto sommato, un campionato da incorniciare.”

 

Prossima stagione sempre nella Dea Polistena? Oppure cambierete aria?

“Al momento non so dare una risposta sicura, ma forse è tempo di cambiare ambiente, per la mia crescita e anche perché per forza di cose, dopo il liceo è giusto pensare al futuro sotto tutti più aspetti.”

 

Prospettive future?

“In realtà è il primo anno che penso alla prossima stagione senza sapere dove sarò.”

 

Hai un motto? Se si quale sarebbe?

“Grazie mamma ne hai fatte due sue due”

 

A chi dici “ Grazie” per tutto ciò?

“Grazie per tutto ciò in primis al mio allenatore che mi ha trasmesso questa dedizione incondizionata per questo sport, poi a mia mamma che ci ha seguite fino in capo al mondo pur di vederci giocare e ovviamente a mia sorella.”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Adesso passiamo alla  veterana… Solo 24 anni, 6 anni in più rispetto alla sorella, eh si,  passiamo alla numero 5, alla “palleggiatrice” Valentina D’Elia che andiamo a vedere come ha risposto e reagito alle nostre domande

 

 

Valentina presentati e parla di te ai nostri lettori

 “Sono Valentina D’Elia, ho 24 anni, gioco a pallavolo e amo la fotografia, il mare, viaggiare e mangiare -ride-

 

Com’è nata questa passione per la Pallavolo?

““Colpa” di mia mamma, giocavo a calcio, non essendoci squadre femminili in zona mi mette al corrente di una squadra di pallavolo nel mio paese, la mia risposta fu: mamma lo sport che odio di più! Poi invece me ne innamorai.”

Chi delle due è la più grande e perché avete scelto il ruolo che occupate?

“Sono io la vecchia, 24 anni, lei 18.. il mio ruolo è quello che meglio rispecchia il mio carattere! Quando ho iniziato mi è stato chiesto di scegliere tra centrale e palleggiatrice, ho preferito palleggiatrice perchè è il ruolo che partecipa a tutte le azioni, tocco tutti i palloni e con il carattere che ho non potrei sopportare di essere esclusa da un palleggiatore che non si fida di me”

 

Avete mai pensato di giocare separate o meglio in due squadre diverse?

“Bella domanda,  il destino ancora non ha diviso le nostre strada, ma è molto probabile accadrà e quando sarà ci penseremo, o almeno parlo per me.”

 

 

I numeri di maglia stanno a significare qualcosa?

“Si, insieme siamo il 75 il numero preferito di nostro padre (per via della sua prima macchina l’alfa 75) ma non li abbiamo scelti per questo, questa è stata una bella coincidenza che ci lega ancor di più. Io il mio lo scelsi quando giocavo a calcio, tutte volevano il numero 10 (io compresa) ma poi il lampo di genio: prendo il 5, la metà di 10, il 5° mese, il mio Maggio da lì le vittorie e la conseguente idea che il numero portasse fortuna e l’attaccamento morboso.”

 

Quali sono stati i vostri momenti felici e i vostri momenti più difficili?

“Finale Coppa Calabria 2016/2017, alle spalle uno stop di 40 giorni per il mio primo infortunio serio (una frattura al quinto metacarpo) più problemi personali che mi avevano davvero tanto buttato giù, ma quel 25 Marzo 2017 dopo nemmeno un mese che avevo tolto il gesso sono entrata in campo e insieme alla mia squadra abbiamo vinto la finale e io e mia sorella siamo state premiate come miglior palleggiatrice (io) e miglior libero (lei)”

 

Parlateci un po di questo campionato trascorso. Un breve commento.

“Un campionato al di sopra delle aspettative, doveva essere un semplice campionato di stallo invece è stata una stagione al vertice lottando fino alla penultima giornata per la promozione in  B2 e con la seconda finale consecutiva di Coppa Calabria (purtroppo persa)”

 

Prossima stagione sempre nella Dea Polistena? Oppure cambierai aria?

“Boh chi lo sa, l’attaccamento alla maglia è molto forte ma non mi precludo di cambiare aria se arriveranno offerte interessanti”

 

Prospettive future?

“Continuare a giocare a pallavolo, ovvio!”

 

Avete un motto? Se si quale sarebbe?

“Grazie mamma ne hai fatte due sue due”

 

A chi dici “ Grazie” per tutto ciò?

“In primis a mia madre, come ho già detto è “colpa” sua se mi sono avvicinata a questo sport, poi alla mia prima allenatrice che me ne ha fatto innamorare trasmettendomi la sua passione, al mio attuale mister che è il mio stress quotidiano da qualche anno e a lui devo tutti i miglioramenti e a me stessa, per non aver mai mollato.”

Premiate come miglior palleggiatrice e migliore libero

 

 

 

Domenico Tripodi

Loading

Vai alla barra degli strumenti

On this website we use first or third-party tools that store small files (<i>cookie</i>) on your device. Cookies are normally used to allow the site to run properly (<i>technical cookies</i>), to generate navigation usage reports (<i>statistics cookies</i>) and to suitable advertise our services/products (<i>profiling cookies</i>). We can directly use technical cookies, but <u>you have the right to choose whether or not to enable statistical and profiling cookies</u>. <b>Enabling these cookies, you help us to offer you a better experience</b>.